CHI SIAMO

Harnal Preet Kaur
attrice - regista - istruttore di Kundalini Yoga
Sono fermamente convinta che nella vita le cose non avvengano mai per caso, che non siamo noi a cercare loro ma spesso siano proprio loro ad arrivare a noi. E' quello che mi è accaduto col Kundalini YOGA.
Attrice, regista, amante degli sport individuali, competitivi, in cui si suda e si fa fatica, ero convinta che lo yoga fosse uno sport (e già qui ero in errore) per chi non avesse voglia di faticare o per le persone di una certa età; una sorta di ginnastica dolce per pigri o vecchi. Mai nella vita avrei pensato di praticare YOGA, figuriamoci di insegnarlo.
Poi un giorno, per caso, mi sono trovata a partecipare a una lezione, mi è piaciuta e mi sono iscritta al corso. Era la primavera del 2017.
Praticavo da pochissimo, quando, in un teatro di Napoli, mi trovai a dover affrontare un monologo molto forte e psicologicamente violento. Mi piaceva molto, ma ogni volta richiedeva un consistente dispendio di EMOZIONI e di energie: ne uscivo sempre esausta e mai soddisfatta appieno, forse perché non mi davo mai totalmente. Quel giorno, dietro le quinte, decisi di mettere in pratica due meditazioni che avevo imparato; poi entrai immediatamente in scena.
Mi resi subito conto di possedere una consapevolezza incredibile di ogni parte del mio corpo e della mia mente. Ero sul pezzo come da tempo non mi accadeva, ero lì e solo lì, nessuna delle mie energie si disperdeva altrove, vedevo le persone giù dal palco con una freddezza e un distacco allarmante, come se fossero al di là di uno schermo, mentre io ero totalmente coinvolta e presente al di qua dello stesso.
Credo, quel giorno, di aver dato il cento per cento.
Da allora ho iniziato a notare che alcuni Kriya avevano un effetto sulla mia parte creativa, altre sulla concentrazione, altre sull'equilibrio emotivo, altri potenziavano il mio respiro e quindi la mia voce e la mia presenza, altre invece avevano benefici sulla salute in generale. Ho iniziato a rendermi conto che dopo alcune classi o addirittura durante alcune meditazioni, la mia mente creava, oppure "si chiariva".
Stavo ottenendo più risultati con lo yoga che con anni di studi e di pratiche teatrali.
Ora so che il Kundalini non è solo per chi deve affrontare le sfide del palcoscenico, ma è per tutti noi, che ogni giorno ci troviamo a affrontare le sfide della vita.
E così sono diventata insegnante di Kundalini Yoga.
Harnal Preet Kaur
Vedya Dyal Kaur
naturopata - istruttore di Kundalini Yoga
Partecipai alla mia prima lezione di Kundalini Yoga, spinta, semplicemente, da curiosità: “lo definiscono lo Yoga della Consapevolezza, ma cosa significa?” mi domandai tra me e me.
L’ora e un quarto di lezione fluì, vibrai mantra di cui ignoravo il significato eppure venni travolta da un’energia incomprensibile (allora lo era, incomprensibile), persino il mio corpo prese uno spazio nuovo, sudai copiosamente e al termine della lezione, mi resi conto che “era accaduto qualcosa”.
Non saprei definirla nemmeno ora, quella sensazione, dopo anni di pratica e nemmeno dopo la mia formazione come insegnante, eppure sentii di “essere nel posto giusto” e a quanto pare, per dirla in gergo, “anche al momento giusto”.
Da quel giorno iniziai a praticare.
Da quel giorno iniziai a meditare.
Da quel giorno iniziai a “ri-conoscermi”.
Da quel giorno iniziai a “fare caso” a quei, cambiamenti quotidiani apparentemente insignificanti: da un no assertivo, ad una capacità di ascolto consapevole, da un entusiasmo sincero a un riposo notturno più prolungato.
Se praticare “fa” per le piccole cose, figuriamoci cosa “fa” per le grandi cose.
La pratica costante mette in atto ciò che custodiamo in potenza, scava per riportare alla luce un tesoro inestimabile: il nostro vero Sè.
Il Kundalini Yoga non è magia, ma uno strumento potentissimo, non per altro lo definiscono “lo yoga della consapevolezza”.
Ora lo so.
Vedya Dyal Kaur